Il dibattito sul salario minimo e la lotta contro le dimissioni in bianco hanno riunito le opposizioni alla Camera, dove hanno unito le forze contro il ddl lavoro proposto dal governo, ma sono stati sconfitti dalla maggioranza di centrodestra. Recentemente, il governo ha rigettato un emendamento che avrebbe introdotto il salario minimo, mentre ha approvato una norma che smantella parte del jobs act, in particolare riguardo alle dimissioni in bianco e ai licenziamenti camuffati. Anche il Movimento 5 Stelle ha cercato di difendere le precedenti misure del governo Renzi. Italia Viva, invece, si è astenuta sulla questione del salario minimo, non schierandosi apertamente contro la proposta.
Il disegno di legge sul lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri un anno e mezzo fa, è giunto in aula solo di recente. Durante il dibattito, è emerso un emendamento firmato da quasi tutti i partiti di opposizione, esclusa Italia Viva, che propugnava l’introduzione del salario minimo in Italia. Giuseppe Conte, primo firmatario dell’emendamento, ha affermato energicamente che le opposizioni non si sarebbero arrese. Le critiche contro la maggioranza sono state espresse da vari esponenti delle opposizioni, che hanno accusato il governo di non affrontare adeguatamente il problema salariale.
Nel frattempo, Renziani e Conte si sono confrontati animatamente riguardo alle prossime elezioni regionali in Emilia, mentre il capogruppo di Italia Viva, Davide Faraone, ha annunciato l’astensione e non un voto contrario, come avvenuto in precedenza.
In merito al jobs act, che era originariamente stato concepito per affrontare i licenziamenti mascherati da dimissioni volontarie, il ddl lavoro attuale sembra allentare queste protezioni. La legge voluta da Renzi nel 2015 aveva introdotto vincoli severi per prevenire tale pratica, che colpisce in particolare le donne durante la maternità. Le opposizioni erano riuscite a far approvare miglioramenti in commissione, ma anche in questo caso gli emendamenti volti a rafforzare le tutele contro le dimissioni in bianco sono stati bocciati dai voti della maggioranza. Nonostante le tentativi di unire le forze, le opposizioni hanno visto le loro proposte prevalere raramente.