La superperizia dell’antropologa forense Cristina Cattaneo ha segnato una svolta cruciale nelle indagini sulla morte di Liliana Resinovich. Depositata nel febbraio 2025, la relazione ha individuato otto elementi indicativi di un’azione omicidiaria. Tra le scoperte, si evidenziano lesioni su varie parti del corpo, inclusi il volto, la testa e la vertebra T2, che risultano incompatibili con l’ipotesi di suicidio. La perizia ha concluso che Liliana è morta “in via di elevatissima probabilità” il 14 dicembre 2021, giorno della sua scomparsa, e ha confermato che il corpo non è stato spostato dal luogo del ritrovamento. Tali risultati hanno stimolato la Procura di Trieste a riesaminare l’intero caso, cambiando la prospettiva da suicidio a omicidio volontario. L’analisi di Cattaneo ha avuto un impatto significativo sulle indagini, presentando nuove evidenze che sostengono la tesi dell’omicidio.
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