Il nuovo Piano nazionale pandemico, inviato in Conferenza Stato-Regioni, riconosce l’importanza dei vaccini contro le pandemie, ma non come unico strumento di contrasto, prevedendo restrizioni alla libertà personale solo in caso di “pandemia di carattere eccezionale” e senza l’uso di Dpcm. Il piano stabilisce che “lutilizzo di atti amministrativi coercitivi sarà escluso”, e le misure straordinarie devono essere approvate da leggi nel rispetto dei principi costituzionali. Il testo, ispirato ai valori fondanti del Servizio sanitario nazionale come giustizia e solidarietà, sottolinea l’importanza di un approccio cooperativo tra individui e istituzioni.
Il Piano, a cinque anni dall’inizio della pandemia di Covid in Italia, si distacca dalle rigide misure adottate in precedenza, chiedendo una valutazione centralizzata delle necessità e delle urgenze senza misure coercitive. Con oltre 150 pagine, il testo affronta vari aspetti della pianificazione e risposta a emergenze, come strategia, finanziamento e sorveglianza. Ogni intervento deve basarsi su “razionale scientifico”, guidato da precauzione, responsabilità e ragionevolezza, rispettando la dignità umana e promuovendo l’equità.
In caso di emergenze, le istituzioni devono essere pronte a operare, rendicontando l’uso delle risorse. Si evidenzia l’importanza di considerare le popolazioni vulnerabili e di attuare protocolli terapeutici efficaci. Anche in ambito farmacologico, la distribuzione dei vaccini deve seguire criteri di trasparenza e equità, evitando comunicazioni drammatiche. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha affermato che saranno tutelate le libertà dei cittadini, con adeguata copertura economica prevista in Finanziaria.