L’alto livello di inquinamento atmosferico provoca non solo rischi per la salute fisica, come poliomielite e difficoltà respiratorie, ma anche danni cognitivi. Recenti studi, pubblicati su Nature Communications, hanno rivelato che l’esposizione a breve termine alle polveri sottili riduce la capacità di interpretare le emozioni e di concentrarsi su compiti quotidiani. Ricercatori delle Università di Birmingham e Manchester hanno analizzato i partecipanti esponendoli a livelli elevati di inquinamento, attraverso il fumo delle candele, e a aria pulita, confrontando le loro abilità cognitive prima e quattro ore dopo l’esposizione. I risultati hanno mostrato una diminuzione nell’attenzione selettiva e nel riconoscimento delle emozioni in condizioni di inquinamento, mentre la memoria di lavoro sembra rimanere meno influenzata. Gli esperti suggeriscono che l’infiammazione provocata dall’inquinamento possa essere alla base di questi cali di prestazione cognitiva. Thomas Faherty, coautore dello studio, sottolinea che anche un’esposizione breve al particolato ha effetti negativi su funzioni cerebrali cruciali per le attività quotidiane. Francis Pope, un altro coautore, avverte che la scarsa qualità dell’aria compromette lo sviluppo intellettuale e la produttività lavorativa, con gravi implicazioni sociali ed economiche in un mondo che dipende dall’eccellenza cognitiva. Egli fa appello per l’adozione di norme più severe sulla qualità dell’aria e per misure di salute pubblica che affrontino gli effetti dannosi dell’inquinamento, specialmente nelle aree urbane fortemente inquinate.
L’inquinamento atmosferico riduce l’intelligenza in modo immediato
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