L’importanza dei diritti civili è al centro del Pride di Budapest, che vedrà la partecipazione di una delegazione italiana composta da esponenti di diversi partiti di centrosinistra, inclusi PD, Azione e M5s. Nonostante le minacce di conseguenze legali da parte del premier ungherese Viktor Orban, i partecipanti non si lasciano intimidire.
Elly Schlein, segretaria del PD, e Carlo Calenda, leader di Azione, guideranno il gruppo, mentre l’eurodeputata Benedetta Scuderi rappresenterà l’Alleanza Verdi-Sinistra. L’eurodeputata Ilaria Salis, recentemente detenuta in Ungheria, non parteciperà per motivi di sicurezza in relazione alla situazione di un’altra attivista tedesca attualmente in sciopero della fame.
Calenda ha già raggiunto Budapest, sottolineando l’importanza di combattere per i diritti fondamentali. Il suo arrivare in anticipo evidenzia un impegno per il rispetto dello stato di diritto e dei diritti delle minoranze. Matteo Hallissey, presidente di Più Europa, ha riferito di un clima intimidatorio all’arrivo degli attivisti, con controlli severi in aeroporto volti a fermare qualsiasi simbolo del Pride.
Il centrodestra ha mantenuto un profilo basso, con le uniche voci critiche provenienti da Forza Italia. Tullio Ferrante e Isabella De Monte hanno espresso disapprovazione nei confronti delle restrizioni imposte da Orban, sottolineando che vietare il Pride rappresenta una violazione dei valori europei. Nonostante le difficoltà, la manifestazione è decisa a procedere, mantenendo l’attenzione sui diritti e sulle libertà fondamentali.
Rielaborazione: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilsole24ore.com