Il New York Times dedica un editoriale a Giorgia Meloni, descrivendola come possibile “ponte” tra la nuova amministrazione statunitense e l’Europa. Con la Germania e la Francia in crisi, il governo della premier italiana appare come un’oasi di stabilità nel continente. Meloni, supportata dalla crescita della destra in Europa e negli Stati Uniti, sta rafforzando la posizione dell’Italia sulla scena internazionale e ha attenuato i timori sulle radici del suo partito, Fratelli d’Italia, collaborando con i partner europei su questioni chiave come il sostegno all’Ucraina.
L’editoriale sottolinea che Meloni potrebbe svolgere un ruolo da mediatore con gli Stati Uniti, specialmente considerando l’eventuale rielezione di Donald Trump. Si osserva come Meloni possa emergere come interlocutore principale per Trump, che “dovrà affrontare la domanda: chi chiamo quando voglio parlare con l’Europa?”, suggerendo che Orban non rappresenti una soluzione adeguata data la dimensione economica dell’Ungheria. Si evidenzia che Meloni, definita il primo ministro post-fascista italiano, si sta già posizionando per collegare la nuova amministrazione Trump con i leader europei.
Il quotidiano americano definisce Meloni come una figura in ascesa, gestendo la terza economia più grande dell’Eurozona e mostrando stabilità e popolarità. La situazione politica in Europa è descritta come un rapido spostamento a destra, con partiti di estrema destra come quello di Meloni attivamente coinvolti nei governi di vari paesi dell’UE. Meloni è inoltre riconosciuta come un’abile operatrice a livello internazionale, mentre altri leader europei sembrano indebolirsi.
Sul fronte economico, l’Italia beneficia di fondi per la ripresa da Bruxelles e di una crescente stabilità politica che ha attratto investimenti significativi da aziende come Microsoft e Amazon. Meloni ha anche negoziato accordi per gestire il flusso migratorio con paesi come Tunisia ed Egitto.
Tuttavia, vi sono analisi scettiche riguardo alla capacità di Meloni di assumere un ruolo di leadership in Europa. Critici notano la mancanza di una visione per il continente, a differenza di altri leader come Macron. La strategia di Meloni appare più difensiva, centrata su risorse per l’Italia anziché su soluzioni comuni europee.
