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L’ONU dà il via alla caccia contro Netanyahu

Le notizie principali del 22 novembre riguardano due eventi internazionali significativi. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, entrambi accusati di crimini di guerra e contro l’umanità in relazione agli eventi nella Striscia di Gaza. In concomitanza, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato nuove minacce nei confronti dei paesi che forniscono armi all’Ucraina, indicato intenzionato a colpire chi sostiene Kyiv.

A livello nazionale, il Fatto Quotidiano si focalizza sull’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, dove i membri stanno votando per definire il futuro del partito. Al contrario, La Verità mette in dubbio l’affidabilità dei dati sulla partecipazione al recente sciopero di medici e infermieri. Questi temi evidenziano una mescolanza di tensioni internazionali e questioni interne che caratterizzano il dibattito attuale.

Dalla rassegna stampa emergono numerosi articoli. Il Corriere della Sera titola sulla richiesta della Corte penale internazionale per l’arresto di Netanyahu. La Repubblica sottolinea la sfida politica che Netanyahu deve affrontare, citando anche le minacce di Putin, che definisce in corso una guerra globale. Su Il Messaggero, l’editoriale di Mario Ajello evidenzia una strategia complessa in vista dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, sottolineando come ogni azione attuale influenzi la futura politica del nuovo presidente. Il Giornale, invece, critica l’operato dell’Onu, accusandola di aprire la caccia a Netanyahu. Libero Quotidiano esprime preoccupazione per il confronto tra i leader israeliani e gli autori dell’Olocausto, definendo la Corte una farsa pericolosa.

Un’intervista a Matteo Salvini su Il Messaggero mette in luce la volontà di discutere di un eventuale terzo mandato, ma sottolinea l’importanza della legge di bilancio come priorità. Infine, La Verità riporta il flop dello sciopero dei medici, con una partecipazione dichiarata del 1%. Il Sole 24 Ore menziona l’andamento del Bitcoin, che ha raggiunto quota 100mila.

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