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sabato, 19 Aprile, 2025
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Mafia e Corruzione a Sciacca: Otto Rinvii a Giudizio Richiesti

La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone coinvolte in un’inchiesta sulla riorganizzazione della mafia di Sciacca e i suoi legami con la politica e l’imprenditoria locale. L’udienza preliminare si è tenuta davanti al gup Carmen Salustro, che ha fissato una nuova data per il 4 aprile per discutere questioni preliminari. Tra gli imputati, tre sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso: Domenico Friscia, ritenuto il nuovo boss della cosca, Giuseppe Marciante, considerato il cervello imprenditoriale del clan, e Michele Russo. Friscia ha “ereditato” il potere dal precedente boss Totò Di Gangi dopo aver eliminato un rivale.

Maurizio Costa, ex responsabile della protezione civile in provincia di Agrigento, è accusato di corruzione per aver rilasciato attestati falsi a favore della ditta di Marciante per facilitare l’appalto della costruzione di un hub vaccinale. In cambio, la ditta avrebbe svolto lavori a casa sua.

Due imputati, Vittorio Di Natale, ex consigliere comunale, e Rosario Catanzaro, sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso, con l’intento di influenzare le elezioni comunali del 2022. Friscia avrebbe incontrato Di Natale per discutere candidature. L’inchiesta ha portato alle dimissioni di Vincenzo Costa, ex presidente del consiglio comunale di Ribera.

Infine, tre ulteriori persone, Giuseppe Frangiamore, Michele Galluzzo e Antonina Friscia, sono accusate di favoreggiamento aggravato per aver aiutato Maniscalco a sfuggire alle indagini.

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