La proposta di Forza Italia sul ritorno dell’immunità parlamentare suscita un acceso dibattito parlamentare e preoccupa la maggioranza, già in difficoltà con varie questioni, tra cui il caso Almasri. Si sta considerando il ripristino dell’articolo 68 della Costituzione come era prima della riforma post-Tangentopoli del 1993, che richiederebbe l’autorizzazione a procedere per i parlamentari non solo per arresti e intercettazioni, ma anche per l’avvio di indagini. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, si è mostrato possibilista, mentre Stefania Craxi ha descritto la riforma del ’93 come una “sottomissione della politica”. Tuttavia, Fratelli d’Italia ha dichiarato che la questione non è prioritaria e non è nel programma di governo. Alberto Balboni ha sottolineato che gli attuali parlamentari hanno già insindacabilità e non vede opportunità di modifica.
La Lega, invece, si mostra aperta alla proposta della Fondazione Einaudi, considerando importante un’iniziativa culturale senza orientamenti di partito. D’altra parte, le opposizioni criticano duramente la proposta di Forza Italia. Giuseppe Conte del M5S ha denunciato una volontà di rendere intoccabili i membri del governo, esprimendo il concetto di “delirio di onnipotenza”. Chiara Appendino ha espresso “disgusto” per l’iniziativa, evidenziando come sia inaccettabile che la politica si ponga al di sopra del popolo. La presidente dei deputati dem, Chiara Braga, ha anche sottolineato come il governo sembri più preoccupato di tutelare i propri membri piuttosto che dei problemi reali dei cittadini. Anche Angelo Bonelli dei Verdi ha criticato la proposta, associandola alla mancanza di attenzione verso le difficoltà quotidiane degli italiani.