Al di là delle posizioni sull’Ucraina e del sostegno di Conte a Trump, i vertici del Pd puntano la loro attenzione su Giorgia Meloni, considerata l’avversario principale. Conte ha criticato l’errore di scommettere sulla vittoria militare di Kiev, affermando che ha portato a una “folle escalation militare”. Al contrario, il Pd continua a sostenere l’Ucraina e a cercare una via diplomatica per una “pace giusta”. La differenza principale tra Pd e M5s riguarda la posizione nei confronti di Trump, con il Pd che non concede nulla al tycoon e critica le sue affermazioni su Zelensky. Schlein ha chiesto a Meloni di dichiarare la sua posizione riguardo all’Europa e agli Stati Uniti.
All’interno del Pd, cresce la richiesta di rompere con i Cinque Stelle, visto il supporto di Conte a Trump. Figuri come Pina Picierno e Giorgio Gori hanno espresso il loro dissenso, sottolineando la pericolosità della posizione di Conte. Carlo Calenda, leader di Azione, ha posto un ultimatum a Schlein, minacciando di non allearsi più con il M5s nemmeno a livello locale, esortando il Pd ad adottare una posizione chiara sulle questioni internazionali.
Chiara Appendino, dei Cinque Stelle, accusa il Pd di alimentare il conflitto e distogliere fondi da sanità e istruzione per rifinanziare la guerra. Inoltre, l’annuncio di Conte di una manifestazione contro il governo ha creato tensioni, poiché il M5s intende sovrapporre temi nazionali e internazionali, inclusa la guerra in Ucraina. Il Pd si prepara a una sfida elettorale a Genova, con l’obiettivo di unire il centrosinistra.