Nell’estate del 2022, una famiglia ucraina, composta da un uomo di 46 anni e una donna di 36, è fuggita in Italia per sfuggire alla guerra, portando con sé sei figli di età compresa tra 2 e 15 anni. Dopo due anni, però, i genitori sono stati arrestati con l’accusa di maltrattamenti sui minori. Le indagini hanno rivelato che i bambini subivano insulti, percosse e punizioni fisiche severe, tra cui un castigo atroce di restare in ginocchio sul sale grosso con le braccia sollevate. La situazione è emersa nel 2024 quando la figlia maggiore ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi ai servizi sociali, portando all’apertura di un’inchiesta da parte della polizia e della procura di Pistoia.
Le indagini hanno mostrato che i maltrattamenti erano iniziati già in Ucraina, dove i figli maggiori venivano picchiati con rami e umiliati verbalmente; una delle ragazze è stata ferita anche con un coltello. Le autorità hanno difficoltà a collocare telecamere nascoste a causa della presenza costante dei genitori, ma quando ci sono riuscite, i video hanno confermato il racconto della figlia. Le riprese mostravano scene di violenza in un ambiente dominato dalla paura, evidenziando la madre come la principale responsabile degli abusi, con il padre coinvolto in modo marginale.
Sulla base delle prove, la procura ha richiesto e ottenuto l’arresto dei genitori il 6 febbraio, ponendo fine a un lungo periodo di abusi. I sei figli sono stati affidati a strutture protette, sotto la tutela di tutori legali.
