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giovedì, 22 Maggio, 2025
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“Maserati: l’operaio rifiuta l’offerta in Serbia per difendere le proprie radici”

Luigi Cozzolino, dipendente Maserati da 35 anni, racconta la sua difficile esperienza lavorativa. Nel 2024 ha lavorato solo 70 giorni e ha subito una perdita di 7.000 euro. Attualmente è in cassa integrazione e non ha timbrato un cartellino nel 2025. Recentemente ha ricevuto un’offerta di lavoro in Serbia, proposta tramite Whatsapp dal responsabile del suo reparto. L’offerta prevede sei mesi di trasferta con ritorni a casa ogni 45 giorni, stipendi e indennità. Tuttavia, Cozzolino ha deciso di rifiutare, sottolineando l’importanza della sua famiglia e la preoccupante situazione geopolitica della Serbia. La proposta, che non è stata discussa con i rappresentanti sindacali, è considerata inopportuna da lui e dai suoi colleghi.

Cozzolino è anche delegato Fiom e osserva che sebbene nessuno del suo gruppo abbia accettato l’offerta, ci sono operai in altre aree che potrebbero farlo a causa delle difficoltà economiche e dei continui tagli. La situazione di cassa integrazione ha reso incerta la vita lavorativa, e chi ha accettato trasferte in passato si trova ancora in una posizione precaria. Cozzolino spera che il trasferimento della produzione delle GranCabrio e GranTurismo a Modena possa portare a un miglioramento, ma resta scettico sulle proposte di trasferimento che sembrano accentuare una forma di “ricatto” lavorativo. La sua determinazione di non lasciare la sua famiglia, unita alla frustrazione per la situazione attuale, riflette il dramma vissuto da molti lavoratori nel settore.

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