MESTRE (VENEZIA) – La violenza di cui è accusato Massimiliano Mulas, 45enne con un ampio elenco di precedenti penali, sembra non essere stata una scelta casuale. Con un passato di reati come rapine e violenze sessuali contro giovani donne, Mulas potrebbe aver seguito la sua vittima, una bambina di 11 anni, prima dell’attacco. I carabinieri del comando provinciale di Venezia stanno indagando sui giorni che hanno preceduto l’aggressione, cercando di stabilire se Mulas avesse già preso di mira la bambina. L’aggressore, noto come stupratore seriale, ha spinto la vittima dentro casa, l’ha violenta e ha tentato di rapinarla. Anche se al momento l’ipotesi investigativa non ha trovato conferme, la modalità dell’inseguimento e il luogo dell’aggressione fanno apparire improbabile che Mulas agisse in modo improvvisato.
Qualora si scoprisse che l’atto fosse premeditato, oltre alla gravità della violenza sessuale avrebbe ulteriori implicazioni legali. La vicenda ha aperto un dibattito su come venga monitorato e gestito il rischio associato a individui con un passato criminale simile. La comunità è scossa dall’episodio e si interroga su come garantire una maggiore sicurezza per i minori. L’attenzione della polizia sarà focalizzata sulle testimonianze e su eventuali evidenze che possano chiarire il contesto in cui si è svolto l’agguato. La situazione richiede un’analisi approfondita e una risposta adeguata da parte delle forze dell’ordine per prevenire tali crimini in futuro.