“Abbiamo verificato sul campo che non esiste alcun modello Albania”, ha dichiarato il deputato del Pd Matteo Orfini durante la sua visita al centro di Gjader. Secondo Orfini, tra i migranti trasferiti nel centro, nessuno è riuscito a parlare con il proprio avvocato, evidenziando le difficoltà nel diritto d’asilo. Per la terza volta, i giudici non hanno convalidato il trattenimento dei migranti, nonostante le decisioni della Corte d’Appello di Roma e i decreti governativi. “Il modello è fallito. Meloni smetta di spendere i soldi degli italiani in questa follia”, ha affermato.
Intanto, una motovedetta della Guardia costiera italiana ha appena lasciato il porto di Shengjin, riportando 43 migranti, di nazionalità bengalese ed egiziana, in Italia, come disposto dai giudici. Il loro arrivo a Bari è previsto per stasera. Il Ministero degli Interni sta continuando a sostenere il protocollo Albania, nonostante le critiche. Fonti anonime del Viminale indicano che la giurisprudenza italiana potrebbe essere superata, poiché le corti di appello rimandano frequentemente alla Corte di giustizia europea.
Durante un recente consiglio dell’UE, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha ricevuto sostegno dai colleghi per rafforzare le norme dell’UE riguardanti le procedure in frontiera, comprese quelle applicate in Albania. I documenti discussi a Varsavia fanno riferimento al Protocollo Italia-Albania come esempio di cooperazione innovativa con un Paese terzo.
