Finito il corso di specializzazione, i medici di famiglia in Emilia-Romagna si trovano di fronte a una situazione inaspettata: a causa di un nuovo accordo collettivo, potrebbero essere assegnati a funzioni diverse come i Centri di Assistenza Ufficiale (Cau) o la guardia medica. Il sindacato Snami esprime preoccupazione per questa situazione, evidenziando che il settore è già caratterizzato da una grave carenza di professionisti, complicando ulteriormente la gestione delle necessità sanitarie locali.
Il nuovo contratto prevede un ruolo unico di assistenza primaria, obbligando i nuovi medici a svolgere simultaneamente compiti di medico di famiglia e di continuità assistenziale, generando così uno scenario incerto. Secondo lo Snami, questa situazione potrebbe forzare i medici già in servizio a lavorare più a lungo e nuovamente durante i turni notturni e festivi.
Inoltre, i medici specializzandi, che già ricoprono ruoli temporanei di base e guardia, potrebbero essere trasferiti d’ufficio nel nuovo sistema, costringendoli a svolgere attività non previste nei loro contratti originali. Questo cambio rappresenta una violazione delle condizioni concordate e porterebbe a un cambiamento radicale delle loro prospettive lavorative.
Di fronte a queste problematiche, il sindacato richiede un incontro con la Regione per discutere possibili soluzioni che tutelino i diritti dei lavoratori già operanti. Inoltre, lo Snami si impegna a fornire supporto legale ai professionisti coinvolti per contrastare tali modifiche contrattuali. Rimane la preoccupazione per la qualità dell’assistenza sanitaria e il rischio di fuga dal settore, accentuato dalla pressione su medici giovani.
Scopri ora e rinnova il tuo stile!