Il viaggio non rituale di Giorgia Meloni in Florida, avvenuto due settimane fa per incontrare Donald Trump durante la detenzione di Cecilia Sala in Iran, è stato un’idea emersa durante un precedente incontro a Parigi, in occasione del restauro di Notre-Dame. Meloni ha dichiarato che questo incontro rappresenta un’opportunità per confermare un rapporto solido tra Italia e Stati Uniti, a prescindere dall’orientamento politico dei governi. La premier ha sottolineato di aver avuto buone relazioni anche con l’amministrazione Biden, ma ha riconosciuto che la presenza di due leader conservatori potrebbe rafforzare ulteriormente questa convergenza, portando benefici non solo per l’Italia ma per l’intera Europa.
Durante la visita a Mar-a-Lago, Meloni ha affermato che si è discusso di un quadro generale senza approfondire i dettagli specifici dei vari dossier, vista la rigidità delle regole americane, poiché Joe Biden è ancora in carica fino al 20 gennaio. Meloni ha descritto l’accoglienza ricevuta come oltre le aspettative, e i commenti di Trump sulla sua leadership sono stati molto positivi, esprimendo ammirazione per il suo impatto in Europa. Tre settimane prima, Trump aveva già definito Meloni “una leader fantastica” durante un evento a New York.
Meloni ha anche voluto rassicurare gli italiani riguardo alle affermazioni di Trump su Groenlandia e Panama, escludendo la possibilità che gli Stati Uniti possano annettere territori con la forza. Ha precisato che le dichiarazioni di Trump sembrano essere messaggi strategici verso altri grandi attori globali, piuttosto che rivendicazioni ostili. In merito alla situazione in Ucraina, Meloni ha espresso l’idea che Trump possa giocare un ruolo utile nella ricerca di una soluzione pacifica, senza però compromettere il supporto per l’Ucraina.
Infine, Meloni ha affrontato il tema del rapporto con Elon Musk, scelto da Trump per guidare un dipartimento governativo. Ha affermato che Musk non rappresenta una minaccia per la democrazia, ma ha sottolineato la necessità di vigilare sulle ingerenze politiche da parte di persone facoltose. L’affinità politica e personale tra Meloni e Trump appare forte, ma ci si interroga su come Meloni gestirà relazioni su questioni delicate, come ad esempio le spese per la difesa, in vista del summit NATO di giugno.