L’assenza della premier italiana Giorgia Meloni al vertice della Coalizione dei Volenterosi per l’Ucraina, tenutosi in Albania al termine del summit della Comunità politica europea, ha suscitato forti polemiche. L’opposizione ha denunciato questa mancata partecipazione come un segno di “umiliazione” e potenziale isolamento per l’Italia. Tuttavia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha minimizzato l’importanza della situazione, affermando che non si è persa alcuna occasione, mentre il vicepremier Antonio Tajani ha difeso il governo, sostenendo che l’Italia non è isolata.
Durante l’incontro, i leader di Francia, Regno Unito, Germania e Polonia hanno incontrato il presidente ucraino Zelensky, mentre Meloni, pur presente in Albania, non ha preso parte a questo faccia a faccia. Una polemica supplementare è emersa dal fatto che la premier ha ribadito l’impossibilità di inviare truppe in Ucraina, postura che ha trovato conferma anche nelle dichiarazioni di Macron, il quale ha affermato che non si è discusso di invio di soldati.
L’opposizione ha accusato la Meloni di “isolamento” e di aver reso inaffidabile il Paese, sottolineando che l’Italia, storicamente portavoce dell’Unione europea, è ora “in panchina”. Meloni ha risposto duramente, chiedendo chiarezza sull’obiettivo di partecipare a tali riunioni.
Al contempo, esponenti della maggioranza hanno difeso Meloni, insistendo sulla continua rilevanza dell’Italia nei rapporti europei. La discussione attorno a questo vertice ha evidenziato le tensioni interne e le divergenze sulla politica estera nel governo italiano.
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Fonte: tg24.sky.it