I mercati stanno subendo le conseguenze delle tensioni commerciali generate dall’amministrazione statunitense, con un clima di incertezza accentuato dalla decisione di Trump di rinviare i dazi del 25% sui beni messicani e canadesi. Le Borse europee chiudono in calo: Francoforte registra un ribasso dell’1,75%, Parigi dello 0,9%, mentre Londra si mantiene quasi invariata (-0,03%) e Madrid chiude in lieve aumento (+0,17%). Milano chiude a -0,48%, limitando le perdite grazie a Tim (+3,8%). Oltre Atlantico, Wall Street è in territorio negativo (Dow Jones -0,7%; Nasdaq -1%), influenzata da dati deludenti sul lavoro e in attesa del discorso del presidente della Fed, che potrebbe fornire indicazioni sulla politica monetaria. In particolare, Tesla ha visto la propria capitalizzazione scendere sotto i mille miliardi.
A Piazza Affari, Tim è tra i migliori, sostenuta dalla volontà dell’azionista francese Vivendi di vendere la propria quota. Bene anche il settore energetico, con Hera (+2,91%), Saipem (+2,65%) ed Eni (+2,42%). D’altra parte, il settore del lusso è sotto pressione, con Ferragamo che perde il 16,77% a causa dei risultati finanziari negativi, influenzando anche altri titoli come Moncler (-2,09%) e Brunello Cucinelli (-4%). Le banche, in particolare Unicredit, registrano perdite significative, con Unicredit che cala del 2,25%.
Nel mercato valutario, l’euro rimane sopra 1,08 dollari, mentre il prezzo del petrolio è in aumento. Il Bitcoin segna una diminuzione del 2%, scendendo a 87.563,2 dollari.
