A marzo, l’indice manifatturiero della Federal Reserve di Philadelphia ha registrato un calo, passando da 18,1 a 12,5 punti, un valore superiore alle previsioni che indicavano un dato di 10 punti. Questo segnale indica un deterioramento delle condizioni nel settore manifatturiero dell’area, sebbene meno significativo di quanto atteso. L’occupazione, tuttavia, ha mostrato un incremento, passando da 5,3 a 19,7 punti, suggerendo una certa resilienza nel mercato del lavoro.
In contrapposizione, i nuovi ordini hanno subito una diminuzione notevole, scendendo da 21,9 a 8,7 punti. Questo ribasso potrebbe indicare una riduzione della domanda nel settore. I prezzi ricevuti dai produttori hanno registrato un calo, passando da 32,9 a 29,8, mentre i prezzi pagati hanno visto un aumento, passando da 40,5 a 48,3. Questo suggerisce che, sebbene i costi per i produttori stiano aumentando, i ricavi stanno diminuendo.
In merito ai tempi di consegna, si è verificata una diminuzione significativa, che è scesa da 12,4 a 4,1 punti, il che potrebbe riflettere difficoltà nella logistica o nella disponibilità di materiali. Infine, le scorte hanno mostrato un cambiamento, spostandosi da -0,4 punti a -5,7 punti, suggerendo forse una carenza di prodotti disponibili sul mercato. In sintesi, il report indica un quadro misto per il settore manifatturiero di Philadelphia, con segnali di debolezza in alcune aree e miglioramenti in altre.
