L’Italia possiede il patrimonio artistico culturale più ricco del mondo, con qualcuno che sostiene che più del 50% dell’arte del pianeta si trovi nel nostro Paese. Tuttavia, il mercato dell’arte visiva italiano è asfittico, rappresentando solo l’1% di quello mondiale, a grande distanza da quelli statunitensi, cinesi, inglesi e francesi.
Le nostre principali fiere d’arte, come Artissima di Torino, Miart di Milano e Arte Fiera Bologna, sono ai margini del circuito internazionale, dominato dalle varie edizioni di Art Basel. Mentre il gusto italiano domina i mercati e le varie “settimane” della moda, del design e del vino, attirando operatori e appassionati da tutto il mondo, nell’arte siamo relegati a un ruolo marginale.
Un’eccezione virtuosa è rappresentata da Capitolium Art, un’auction house bresciana con filiali a Roma e a Torino. Oltre all’attività tipica delle case d’asta, la società della famiglia Rusconi è impegnata in un ambizioso programma culturale che si traduce in particolare nell’organizzazione di mostre culturali. Recentemente, ha organizzato mostre di scultori amati dal pubblico più raffinato, come Leoncillo Leonardi ed Ettore Colla.
Dal 29 ottobre, presso Capitolium Torino, è in cartello la mostra “Aldo’s Delicatessen”, primo nucleo di un’esposizione più ampia di Aldo Mondino, prevista per la prossima primavera. La mostra, curata da Afra Canali, e organizzata con la collaborazione dell’Archivio Aldo Mondino, raccoglie cinque sculture “edibili” del Maestro piemontese. Mondino ha anticipato di oltre 50 anni la super mediatizzata “Banana” di Maurizio Cattelan, venduta a Sotheby’s New York per oltre 6 milioni di dollari.
La vivacità culturale di Capitolium trova riscontro anche nei risultati di mercato. Ormai stabile tra le prime 10 case d’aste attive in Italia, sta scalando velocemente la classifica. Nel primo semestre, è stata quella, tra le top ten, a registrare la più alta crescita di venduto con 9 milioni 560 mila euro. Nel secondo semestre, ha registrato alcuni clamorosi exploit, come l’aggiudicazione del dittico di Mario Schifano “I remember Giacomo Balla, New York city” a 300 mila euro e la vendita di “Samaritana” di Artemisia Gentileschi a 145 mila euro.
