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venerdì – 11 Luglio 2025

Ministro della Cultura: Pignoramenti e crisi nel Cinema

La Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, insieme alla Direzione Spettacolo, ha avviato una nuova procedura amministrativa che richiede la verifica delle pendenze tributarie per ogni pagamento superiore a 5.000 euro. Questo comporta che, prima di effettuare i bonifici ministeriali, l’Agenzia delle Entrate possa attivarsi per un pignoramento “contro terzi”, colpendo così i beneficiari dei fondi. Già i primi pignoramenti hanno avuto luogo, con impatti attesi su centinaia di operatori del settore, dai grandi produttori alle piccole associazioni culturali.

Questa decisione, pur amministrativa, ha risvolti politici significativi e si colloca in un contesto normativo stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, che impone verifiche per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, una deroga stabilita nel 2008 ha storicamente escluso il settore culturale da tali controlli, riconoscendo il preminente interesse pubblico.

Nonostante ciò, ora si valuta se questa modifica sia stata influenzata da pressioni interne, considerando anche l’azione della Ragioniera Generale dello Stato. Ciò ha portato a speculazioni su possibili motivazioni di “pulizia” e “cassa” a discapito dei più piccoli e vulnerabili nel settore.

La nuova norma cozza con precedenti disposizioni, poiché la legge considera impignorabili i fondi destinati alla cultura. Si prevede un’ondata di ricorsi legali contro questa decisione, che ha generato preoccupazione per le difficoltà che potrebbero affrontare molti professionisti e lavoratori del settore, ora privati di risorse vitali.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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