L’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating del debito statunitense da Aaa ad Aa1, segnando la fine di un’era di tripla A, mantenuta dagli Stati Uniti dal 1919. Il cambiamento preoccupa gli analisti, soprattutto in relazione all’innalzamento dei rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza.
Le ragioni del declassamento includono il preoccupante debito pubblico degli Stati Uniti, attualmente pari a 37mila miliardi di dollari, ovvero il 124% del PIL. Moody’s ha avvertito che un deterioramento dei saldi di bilancio o una diminuzione dell’attrattività del dollaro potrebbe portare a un aumento dei tassi di interesse, incrementando ulteriormente il costo del debito.
Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali ha già mostrato un incremento di circa 30 punti base, salendo dal 4,2% al 4,5%. Questa situazione è sottolineata dal Committee for a Responsible Federal Budget, che ha registrato un incremento significativo rispetto ai livelli di pochi mesi fa.
Il declassamento complica anche gli sforzi del presidente Trump per pareggiare il bilancio e per le nuove proposte fiscali che prevedono tagli alle tasse, i quali potrebbero non essere sufficientemente coperti da altre misure. Recentemente, alcuni deputati repubblicani hanno bloccato un disegno di legge fiscale che prevede un aumento del deficit di 3.300 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Moody’s stima che il carico del debito federale potrebbe salire al 134% del PIL entro il 2035.
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Fonte: www.corriere.it