La procura della Repubblica di Arezzo ha disposto il sequestro di una villa ad Alberoro dopo la morte di una donna e il ricovero di suo marito a seguito di ore di agonia. Il sospetto è che un’avvelenamento accidentale dovuto a una sostanza usata per la disinfestazione dai tarli possa aver causato il drammatico episodio.
La donna, 66 anni, aveva iniziato a sentirsi male nella giornata di domenica 26 ottobre con una forte nausea e vomito. Il decesso è avvenuto per arresto cardiaco, in un primo momento si era ipotizzato che la causa potesse essere stato un infarto a causa di alcune patologie pregresse. La salma è stata sepolta due giorni dopo, ma poche ore più tardi, anche il marito, un noto imprenditore orafo, ha cominciato a sentirsi male con sintomi simili. Dopo un primo accesso al pronto soccorso, le sue condizioni si sono aggravate e è stato ricoverato all’ospedale San Donato di Arezzo, dove è stato sottoposto a ossigenoterapia e ad altre cure.
Le indagini sono partite dopo il ricovero dell’uomo in ospedale e hanno portato alla segnalazione della vicenda alla procura. Sono stati effettuati rilievi all’interno dell’abitazione dei coniugi da parte dei vigili del fuoco e della squadra mobile della questura di Arezzo. Al momento non esistono elementi che provino un nesso diretto tra la morte della donna e i lavori di disinfestazione, ma gli investigatori intendono fare piena luce sulla vicenda. Non è esclusa la riesumazione della salma per eseguire l’autopsia e i necessari esami tossicologici, che potrebbero chiarire se l’esposizione all’antitarlo abbia avuto un ruolo nel decesso. Tra le ipotesi di reato al vaglio della magistratura figurano lesioni e omicidio colposi.

