Una donna ecuadoriana di 47 anni, Ana Sergia Alcivar Chenche, è morta dopo un intervento di liposuzione in uno studio privato nel quartiere Primavalle a Roma. Gli investigatori hanno scoperto che nello studio del dottor Jose Lizarraga Picciotti mancavano strumenti essenziali per il primo intervento, tra cui un defibrillatore. Inoltre, non era presente la cartella clinica della paziente e non esisteva un archivio delle attività svolte su altri pazienti. Picciotti operava senza autorizzazione e aveva precedenti per irregolarità, essendo stato già condannato nel 2013 per lesioni.
La donna è giunta al Policlinico Umberto I in arresto cardiocircolatorio e intubata, dopo aver accusato un malore durante la procedura. È stata trasportata con un’ambulanza privata, già allertata dal 118, ma nonostante i tentativi di rianimazione in ospedale, non si è riusciti a salvarla. Gli inquirenti hanno acquisito i telefoni cellulari di Picciotti e di altri due indagati, un anestesista di 67 anni e un’infermiera.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha annunciato che si sta lavorando per implementare un sistema di identificazione tramite QR code, che informerà i cittadini sulle autorizzazioni e le specializzazioni del personale medico negli studi privati. Rocca ha auspicato che, se le irregolarità venissero confermate, il personale sanitario responsabile venga radiato dall’Ordine dei medici.
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Fonte: www.ilmessaggero.it