A Roma, nel cuore della città, si è svolta una fiaccolata sui Fori Imperiali verso la Torre dei Conti, recentemente sventrata. Il corteo, guidato dalle delegazioni sindacali e con la presenza di tutti i partiti dell’assemblea capitolina, ha intonato lo striscione “Basta morti sul lavoro”. Il dolore per la morte di Octavian Stroici, un muratore romeno di 66 anni, è fortissimo e collettivo. La vittima è deceduta dopo essere stata estratta dalle macerie della Torre dei Conti, dove era rimasta intrappolata per 11 ore.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito la città come “profondamente ferita” e ha ricordato il coraggio e la tenacia dei vigili del fuoco e della protezione civile coinvolti nel salvataggio. Ha inoltre promesso di non lasciare soli i familiari della vittima. La morte di Octavian Stroici ha scatenato una forte reazione di solidarietà e partecipazione, sia da parte delle istituzioni che della comunità romena, che è stata definita “parte viva e preziosa della nostra città”.
L’indagine della Procura di Roma ipotizza l’omicidio colposo e il disastro, con un procedimento contro ignoti. La Sovrintendenza capitolina ha affermato di non aver utilizzato il criterio del massimo ribasso nella gara d’appalto per i lavori di restauro e di aver seguito tutti i protocolli di sicurezza. Anche in Romania, la morte di Octavian Stroici ha suscitato profonda commozione, con messaggi di condoglianze e di solidarietà verso la famiglia della vittima. La figlia di Octavian, Alina Stroici, ha ringraziato per l’affetto ricevuto, definendo il padre “il miglior padre del mondo”.

