Nel caso Almasri, prevale la ragion di Stato. Salvatore Sfrecola, nel suo blog “Un Sogno Italiano”, mette in guardia dal cadere nella propaganda, richiamando l’attenzione sulle dichiarazioni di Bruno Vespa che, durante il TG1, ha chiarito la vicenda del Generale libico Almasri. Nonostante l’ordine di cattura della Corte Penale Internazionale, Almasri è stato rimpatriato in Libia grazie a un aereo di Stato. Vespa ha sottolineato come ogni nazione pratichi azioni discutibili, inclusi accordi con torturatori, in nome della sicurezza nazionale.
Le argomentazioni politiche riguardo la procedura di arresto non hanno peso, poiché sono tutti consapevoli della criminalità di Almasri. Il governo lo ha rimpatriato per motivi politici, legati alla sicurezza, dato che Almasri è parte di un sistema che controlla le partenze di migranti dalla Libia verso l’Italia. La Libia è vista anche come un punto strategico per l’industria petrolifera italiana.
Si fa riferimento al principio “salus rei publicae suprema lex esto”, evidenziando che situazioni illecite possono essere giustificate dall’interesse generale. Tuttavia, si critica l’inadeguatezza del governo nell’affrontare la questione riservatamente, evitando di coinvolgere la magistratura. Vespa si è pronunciato sulla gestione discreta degli espatri di individui indesiderati, affermando che tali operazioni avvengono spesso nell’ombra. La sinistra, rappresentata dal Presidente Conte, chiede chiarimenti sulla situazione, ma l’attuale sostegno al governo potrebbe danneggiare la sua immagine, poiché una vera assistenza politica richiede iniziative costruttive e non mera ossequiosità.