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giovedì, 6 Febbraio, 2025
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Nell’anima di Lamborghini: dove l’artigianato incontra l’eccellenza

Nel suo garage, Ferruccio Lamborghini possedeva una straordinaria collezione di auto sportive, simbolo della sua grande passione. Non riuscendo a trovare la vettura perfetta, nel 1963 decise di fondare Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, un’area agricola all’epoca. Con il successo accumulato grazie alla produzione di trattori, Lamborghini si dedicò alla realizzazione di granturismo, esprimendo la volontà di costruire l’auto dei suoi sogni.

Lamborghini fondò lo stabilimento che divenne iconico, dove il fattore umano riveste sempre un ruolo cruciale. Inizialmente, la fabbrica copriva 11mila metri quadrati con due linee di montaggio. Oggi, il complesso si estende su 356mila metri quadrati, impiegando oltre duemila dipendenti e gestendo tre linee per le auto in produzione: Revuelto, con un sistema ibrido plug-in; Temerario, dotata di tre motori elettrici oltre a quello termico; e Urus, il SUV ibrido best-seller.

L’obiettivo di Lamborghini è l’elettrificazione totale, con la prima auto completamente elettrica prevista per il 2030. L’azienda si impegna nella sostenibilità, avendo già investito in un ampio impianto fotovoltaico e in un parco di 5 ettari con 10mila querce. Nel 2015, Lamborghini è stata la prima casa automobilistica al mondo a ottenere la certificazione carbon neutral. Questa attenzione alla sostenibilità dimostra il legame sinergico tra l’azienda e il territorio, evidenziando un impegno nella innovazione sociale e tecnologica fin dalle sue origini.

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