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giovedì, 12 Dicembre, 2024
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Neonati morti: il legale della 21enne accusata di omicidio chiede arresti domiciliari

Il legale di Chiara Petrolini, la 21enne di Vignale di Traversetolo accusata di omicidio e soppressione di cadavere per la morte di due neonati nel suo giardino, ha dichiarato che gli arresti domiciliari sono una misura adeguata, secondo la valutazione del gip di Parma. Al termine dell’udienza del Riesame di Bologna, durante la quale Chiara non era presente, l’avvocato Nicola Tria ha argomentato a favore della sua assistita, sostenendo che ci sono prove sufficienti per superare la presunzione di adeguatezza del carcere per il suo caso.

Durante gli ultimi interrogatori, Chiara ha scelto di non rispondere. L’udienza ha trattato l’appello della procura, che chiedeva la custodia cautelare in carcere, richiesta non accolta dal gip. L’avvocato ha creato un parallelismo tra il rischio di reiterazione del reato e il fatto che non vi sono evidenze di similitudini con le circostanze attuali. Tria ha enfatizzato l’unicità della vicenda, sostenendo che se il timore riguarda la reiterazione del reato, questo deve essere valutato nello specifico contesto di gravidanza e del legame tra madre e neonato, confermando che gli arresti domiciliari siano la misura più appropriata.

Il legale ha anche risposto all’argomento della procura secondo cui gli arresti domiciliari non sarebbero adeguati perché i genitori non si erano accorti della situazione, affermando invece che è il contesto sociale attorno a Chiara a non aver riconosciuto l’accaduto. Secondo Tria, ogni valutazione riguardo alla pericolosità di Chiara deve basarsi su evidenze concrete, e non vi sono elementi che suggeriscano comportamenti violenti da parte sua. Allo stato attuale, l’avvocato ritiene che i domiciliari rappresentino la risposta corretta e proporzionata per la giovane indagata, sostenendo la necessità di un’analisi accurata e contestualizzata dei fatti prima di avanzare ulteriori misure restrittive.

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