Il calo delle nascite in Italia è un fenomeno in crescente preoccupazione. Nel 2023, i nuovi nati sono stati 379.890, con una diminuzione del 3,4% rispetto all’anno precedente. Questo trend negativo continua nel 2024, come evidenziato dai dati provvisori dell’Istat. Nella prima metà dell’anno, si registrano 4.600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche il numero medio di figli per donna è in calo, scendendo a 1,20 nel 2023 rispetto a 1,24 nel 2022, con una stima di 1,21 per i primi sette mesi del 2024.
Sta anche aumentando il numero di famiglie che scelgono consapevolmente di non avere figli per vivere una vita percepita come più appagante. Queste famiglie, comunemente chiamate “kids free” o “Dink” (Double Income No Kids), preferiscono concentrate sui propri obiettivi di carriera e sulla relazione di coppia. Il costo della vita gioca un ruolo significativo in questa decisione; si stima che crescere un bambino fino a 18 anni possa arrivare a costare circa 175.000 euro, rendendo quindi la scelta di non avere figli una forma di risparmio considerevole e permutando le risorse disponibili.
Per supportare queste scelte, è stata istituita l’International Childfree Day, celebrata il primo agosto. Secondo l’Istat, il 45,4% delle donne tra i 18 e i 49 anni ha scelto di non diventare madri, e il 22,2% non prevede di avere figli nei prossimi tre anni o in futuro; per il 17,4% delle donne, la maternità non fa parte dei loro progetti di vita.
Tendenze simili si riscontrano anche in Inghilterra e Galles, dove un sondaggio YouGov del 2020 ha rivelato che il 51% degli individui nella fascia di età 35-44 anni non ha figli né programmava di averne. Negli Stati Uniti, il numero di famiglie “childfree” è aumentato, raggiungendo il 44% nel 2021 nella stessa fascia di età, in crescita rispetto al 37% nel 2018. Questo fenomeno del calo delle nascite e l’aumento delle famiglie senza figli sollevano importanti interrogativi sociologici e demografici per il futuro della società italiana.
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