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Nessun Rischio di Depressione e Suicidio con il Farmaco Anti-Obesità

Uno studio condotto dalla Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha rivelato che l’assunzione di semaglutide, un farmaco per la perdita di peso, non aumenta il rischio di sintomi depressivi, pensieri suicidi o comportamenti suicidi in individui senza disturbi mentali noti. Pubblicato su JAMA Internal Medicine, lo studio è significativo poiché entrambi i regolatori della salute, la FDA e l’Agenzia europea per i medicinali, stanno monitorando la sicurezza psichiatrica di questo farmaco e di altri simili a seguito di segnalazioni di depressione in pazienti che lo utilizzavano per gestire il diabete di tipo 2 o l’obesità.

La semaglutide si è affermata come un’importante opzione per la gestione del peso, riducendo il peso corporeo di circa il 10-15%. I farmaci iniettabili settimanali come la semaglutide stanno diventando popolari, con previsioni che nel 2023 ben 5 milioni di americani ne faranno uso, molti per il controllo del peso. Lo studio, guidato dal professor Thomas Wadden, ha analizzato dati di oltre 3.500 partecipanti provenienti da quattro studi clinici chiave, noti come studi STEP, che hanno sostenuto l’approvazione del farmaco per l’obesità.

I risultati mostrano che in un periodo di 68 settimane, chi assumeva semaglutide non ha mostrato un aumento dei sintomi depressivi o dei pensieri suicidi rispetto a chi riceveva un placebo. Simili risultati sono stati ottenuti in uno studio di 104 settimane. Solo l’1% o meno dei partecipanti ha riportato pensieri o comportamenti suicidi, e i tassi di depressione significativa erano simili nel gruppo trattato con semaglutide e in quello placebo.

Tuttavia, Wadden ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche sulla sicurezza psichiatrica in persone con storie di disturbi mentali significativi. Lo studio ha utilizzato strumenti di valutazione come il Patient Health Questionnaire-9 e la Columbia Suicide Severity Rating Scale, evidenziando che, sebbene ci possano essere manifestazioni depressive in persone in sovrappeso o obese che assumono semaglutide, tali sintomi non sono più frequenti rispetto ai soggetti che non lo assumono. Gregory Brown, coautore dello studio, ha confermato che i dati sono coerenti con le recenti analisi della FDA, che non hanno trovato prove di un aumento del rischio di comportamenti suicidari associati a questi farmaci.

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