Nicusor Dan si è definito un “antisistema” in un’intervista a Politico nel marzo scorso, contestando le manovre russe che avevano portato all’annullamento delle elezioni presidenziali di dicembre, caratterizzate dall’improvvisa ascesa di Calin Georgescu, un politico populista. Nelle elezioni successive, Dan, sostenitore dell’integrazione europea, ha affrontato George Simion, esponente della destra nazionalista, vincendo in una competizione molto serrata.
Sindaco di Bucarest, Dan ha un background accademico in matematica e ha dedicato la sua carriera alla lotta contro la corruzione. Nel 2010 ha fondato “Salviamo Bucarest”, un movimento contro la speculazione edilizia nella capitale, portando alla sua elezione a sindaco nel 2020. Qui ha implementato una politica di trasparenza e responsabilità, attirando sostenitori da diverse correnti politiche, preoccupati per la stabilità del Paese rispetto agli equilibri europei e atlantici.
Alle elezioni presidenziali, si trovava in gioco la posizione internazionale della Romania, confinante con l’Ucraina e sede di basi militari NATO. Simion puntava su un messaggio anti-europeo e di disimpegno dal sostegno a Kiev, ma il malcontento verso la politica tradizionale ha finito per premiarlo. Dan ha dichiarato di rappresentare una critica all’attuale sistema e un’onestà percepita come rara tra i politici.
Un’importante priorità per il nuovo presidente sarà la costruzione di un buon rapporto con l’amministrazione statunitense, specialmente dopo l’esclusione di Georgescu, vista come un segnale anti-democratico dall’Unione Europea. Anche se Dan ha criticato il negoziato di Trump, il clima politico europeo ha accolto con sollievo la sua elezione.
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Fonte: www.italiaoggi.it