Prima dell’inizio delle lezioni all’istituto superiore Sandro Pertini di Monfalcone, la referente scolastica controlla che l’allieva musulmana in niqab possa entrare in aula. Questa prassi, adottata per le studentesse islamiche prevalentemente bengalesi, mira a garantire la continuità scolastica evitando che abbandonino la scuola. La dirigente Carmela Piraino sottolinea l’importanza di non traumatizzare le studentesse.
Tuttavia, la pubblicazione di un articolo sull’esperienza del Pertini ha riacceso le polemiche politiche sul velo, che si intrecciano con le problematiche legate all’immigrazione e alla presenza di una comunità musulmana a Monfalcone, spesso contrapposta all’amministrazione leghista locale. Si è tenuta una conferenza con i vertici della Lega in risposta alle controversie, durante la quale il senatore Marco Dreosto ha annunciato la presentazione di una mozione per vietare l’uso del niqab nei luoghi pubblici, comprese le scuole, evidenziando la preoccupazione per la sicurezza e per l’oppressione delle donne costrette a indossarlo.
Questo dibattito richiama l’attenzione su normative già esistenti in paesi come Svizzera e Danimarca. In Lombardia, si stanno discutendo due mozioni contrastanti: una proposta dalla Lega per vietare il velo negli edifici pubblici, l’altra dal PD che difende il diritto delle donne di scegliere come vestirsi senza imposizioni esterne. La questione del niqab resta quindi un tema divisivo, con implicazioni politiche e sociali significative per la comunità locale.