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sabato, 8 Febbraio, 2025
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Non mi allontaneranno con una via legale facile

Giorgia Meloni ha affermato che “non sono ricattabile”, una frase che rappresenta il suo approccio politico e la sua determinazione a non cedere alle pressioni. Questa dichiarazione è tornata centrale il 4 gennaio 2024, quando la premier ha denunciato minacce da parte di chi ha perso potere, sottolineando la sua volontà di dimettersi piuttosto che subire coercizioni. Meloni attacca una parte della magistratura che ritiene “politicizzata” e intenta a “mandarla a casa” tramite metodi giudiziari.

La pubblicazione di un video da parte della premier ha suscitato solidarietà nel suo partito, Fratelli d’Italia, sebbene Meloni si senta “amareggiata” e ritenga che il provvedimento ricevuto dai carabinieri sia una ritorsione contro la riforma della giustizia. Nonostante le indagini sul presunto complotto contro il suo capo di gabinetto e la rivolta dei magistrati, il governo intende proseguire la separazione delle carriere.

Per Meloni, l’obiettivo principale è difendere la democrazia, respingendo l’idea che un provvedimento della procura possa impattare il governo per decisioni politiche. Dopo aver sciolto il Consiglio dei Ministri, si è riunita con i colleghi indagati per definire strategie difensive. Il provvedimento ha unito la coalizione, distogliendo l’attenzione da altre criticità.

Le tensioni si intensificano con il procuratore Francesco Lo Voi, e Meloni utilizza il documento come arma comunicativa, cercando sostegno popolare sui social. Nonostante le critiche, la premier non intende indietreggiare, rilanciando la campagna con lo slogan contro la “magistratura rossa”.

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