Nel Trentino, è stata recentemente scoperta una nuova biodiversità glaciale con l’identificazione di due nuove specie di pulci dei ghiacciai, piccole creature che abitano ambienti glaciali ad alta quota. Questa scoperta sottolinea la fragilità degli ecosistemi glaciali minacciati dal riscaldamento globale, che porta allo scioglimento inesorabile dei ghiacciai.
La ricerca, condotta da un team di scienziati del Muse di Trento e dell’Università di Siena, ha rivelato otto nuove specie di artropodi dei ghiacciai, cinque delle quali descritte in uno studio pubblicato nel Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research. Le due nuove specie, Vertagopus fradustaensis e Vertagopus psychrophilus, sono state trovate sul Ghiacciaio della Fradusta e sulla Vedretta d’Agola, rispettivamente.
Questi organismi, appartenenti al gruppo dei collemboli, sono noti per la loro capacità di muoversi sulla neve e sono adattati a temperature estreme. La loro esistenza è fondamentale per capire la salute degli ecosistemi glaciali, ora a rischio a causa della scomparsa dei ghiacciai, un fenomeno accelerato dai cambiamenti climatici.
In risposta a questa crisi, i ricercatori dell’Università di Siena hanno avviato un progetto di Citizen Science, coinvolgendo cittadini e operatori nella raccolta di dati sui ghiacciai, per mappare la fauna glaciali. Gli scienziati avvertono che la perdita dei ghiacciai comporta la scomparsa di ecosistemi vulnerabili ancora in gran parte inesplorati. La scoperta di nuove specie rappresenta un passo importante per la comprensione della biodiversità nelle Alpi e degli effetti del cambiamento climatico.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: tecnologia.libero.it
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