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domenica, 27 Aprile, 2025
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Nuovi Biomarcatori per una Diagnosi Precoce dell’Alzheimer

Anni prima della comparsa degli ammassi di tau nelle scansioni cerebrali dei pazienti con morbo di Alzheimer, un test sui biomarcatori sviluppato dalla facoltà di medicina dell’Università di Pittsburgh è in grado di rilevare piccole quantità di proteina tau incline all’aggregazione e delle sue forme patologiche. Queste si depositano nel cervello, nel liquido cerebrospinale e potenzialmente nel sangue, come indicato da una recente ricerca pubblicata su Nature Medicine. Il test del biomarcatore del liquido cerebrospinale è correlato alla gravità del declino cognitivo, indipendentemente da altri fattori, incluso il deposito di amiloide nel cervello, offrendo così la possibilità di una diagnosi e di un intervento precoce.

La patologia beta-amiloide tende a precedere le anomalie associate alla tau nell’Alzheimer, per cui gli sforzi di ricerca sui biomarcatori si sono concentrati sulla rilevazione della beta-amiloide. Tuttavia, l’aggregazione della proteina tau in grovigli neurofibrillari è un evento più critico per la malattia, essendo più legato ai cambiamenti cognitivi nei pazienti. Thomas Karikari, autore senior e professore associato di psichiatria, ha dichiarato che il loro test può identificare le fasi molto precoci della formazione di grovigli tau fino a dieci anni prima della loro apparizione nelle scansioni cerebrali. La diagnosi precoce è cruciale per terapie più efficaci, poiché le sperimentazioni mostrano che i pazienti con grovigli tau insolubili quantificabili traggono maggior beneficio dai nuovi trattamenti rispetto a quelli con significativi depositi cerebrali di tau.]

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