Nel 2025 si prevede un aumento delle pensioni grazie all’incremento del tasso di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi acquisiti fino al 31 dicembre 2023, che raggiunge il valore di 1,036622, corrispondente a una rivalutazione del 3,6622%. Secondo l’Inps, un montante di 300 mila euro si rivaluta a 310.986 euro, mentre un montante di 450 mila euro arriva a 466.479 euro. Tuttavia, va notato che i coefficienti di trasformazione legati alla speranza di vita diminuiscono, influenzando negativamente gli assegni pensionistici.
L’aumento del tasso di capitalizzazione compensa il calo dei coefficienti di trasformazione: quest’ultimi, che variano in base all’età del lavoratore al momento del pensionamento, tendono a premiare chi posticipa il ritiro dal lavoro. Per esempio, un lavoratore di 60 anni con un montante contributivo di 300 mila euro, il cui coefficiente di trasformazione è diminuito, vedrà una pensione annuale aumentata di 250 euro, portandola a 14.106 euro. Analogamente, un 65enne avrà una pensione annuale di 24.490 euro nel 2025, rispetto ai 24.084 euro del 2024.
In aggiunta, l’Inps ha reso pubblico il processo per la pace contributiva, che permette ai lavoratori di recuperare i periodi contributivi mancanti fino a un massimo di cinque anni non continuativi, per periodi tra il 31 dicembre 1995 e il 1 gennaio 2024. Il riscatto può essere effettuato in un’unica soluzione o in rate mensili, senza interessi, e la domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre.