L’Italia si appresta a varare una legge storica che riconosce ufficialmente l’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, un passo senza precedenti per la tutela legale di oltre 6 milioni di italiani affetti da questa condizione. Il disegno di legge, intitolato “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”, sarà approvato nei prossimi giorni alla Camera e prevede sei articoli che modificano radicalmente l’approccio sanitario e culturale al problema.
Grazie a questa legge, l’obesità non sarà più vista come una colpa personale, ma come una patologia, consentendo l’accesso a prestazioni sanitarie gratuite o a pagamento ridotto. Le prestazioni includeranno visite mediche, esami diagnostici, farmaci innovativi e chirurgia bariatrica, integrate nel percorso dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Inoltre, si svilupperà un Programma nazionale per la prevenzione dell’obesità, con iniziative che promuovono l’allattamento al seno, l’attività fisica e l’educazione alimentare.
Il provvedimento riconosce anche le disabilità associate all’obesità grave, garantendo percorsi di riabilitazione personalizzati. L’obesità colpisce in modo diseguale, essendo più comune nelle regioni del Sud Italia e nelle aree svantaggiate, evidenziando il legame con la povertà. Esperti sottolineano la complessità della malattia, che non può essere risolta semplicemente cambiando le abitudini alimentari, ma richiede un’attenzione a fattori genetici, ambientali e sociali.
Con questa legge, l’Italia dimostra una maturità e civiltà nel riconoscere e affrontare l’obesità, segnando un cambiamento significativo nella percezione pubblica di questa condizione.