Il rapporto “Montagne Italia 2025”, presentato dall’Uncem a Quart, evidenzia le criticità occupazionali delle zone montane italiane. Il tasso di occupazione nelle aree montuose è del 38,5%, inferiore alla media nazionale che si attesta al 45%.
Le differenze tra le regioni sono significative: le zone alpine mostrano un tasso del 43%, mentre quelle appenniniche si fermano al 39%. Anche il tasso di occupazione femminile nelle montagne è sotto la media nazionale, raggiungendo il 34,5% rispetto al 37,9% del resto del Paese. Tuttavia, il tasso di disoccupazione maschile è in linea con quello nazionale, attestandosi all’8,1%. Al contrario, il tasso femminile di disoccupazione nelle montagna è leggermente superiore alla media, pari all’11,3%, rispetto al 10,6% nazionale.
Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, il tasso di occupazione appare in linea con la media nazionale, con variazioni che vanno dal 43% nell’Unité des Communes di Evançon al 46,90% nell’Unité del Mont Emilius. Qui, il tasso di occupazione femminile è addirittura superiore alla media italiana, superando il 50% nell’Unité di Mont Emilius. Questa analisi mette in luce le disparità presenti nelle aree montane e l’importanza di strategie mirate per migliorare l’occupazione in queste regioni.