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lunedì, 2 Dicembre, 2024
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Oggi in CdM: Manovra e Decreto Fiscale, ‘Tagli alla Spesa e Niente Nuove Tasse’

Oggi, il Consiglio dei ministri esamina il Documento di bilancio per l’Unione europea, la Legge di Bilancio, e il decreto fiscale collegato, con una manovra stimata di circa 25 miliardi di euro. Le entrate provengono principalmente da tagli e razionalizzazioni delle spese, con la premier Giorgia Meloni che si oppone pubblicamente all’aumento delle tasse per cittadini e aziende. Si prevede che la pressione fiscale scenderà dal 42,3% nel 2024 al 42,1% nel 2025, con un traguardo di 3 miliardi di euro di tagli alla spesa. Il contributo delle banche è ancora in fase di trattativa, e sono previsti tagli ai ministeri che saranno gestiti in modo flessibile.

Le principali misure includono il taglio del cuneo fiscale per redditi fino a 35.000 euro e la riduzione delle aliquote Irpef a tre livelli, provvedimenti che il governo desidera rendere permanenti, costando circa 15 miliardi di euro. Si propone anche un possibile ampliamento del taglio cuneo per redditi fino a 60.000 euro, richiedendo tra 2,5 e 4 miliardi di euro. Inoltre, ci sono interventi sul tema dell’assegno unico e sgravi specifici per affrontare l’inverno demografico, pur con risorse limitate.

Per quanto riguarda il contributo delle banche, si tratta di un’imposta straordinaria per le grandi aziende, soprattutto quelle del settore bancario, che hanno usufruito di condizioni favorevoli. Forza Italia è contraria a questa misura, mentre Lega e Fratelli d’Italia si mostrano più favorevoli. I ministeri si vedranno inflitti tagli lineari che dovranno essere gestiti in maniera flessibile, mentre il settore sanitario rimarrà escluso.

Le opposizioni criticano la manovra descrivendola come un’azione di austerità, esprimendo timori per l’impatto di tali tagli sui servizi essenziali. Il Partito Democratico accusa il governo di tagli alla spesa sociale e di ricorrere ai condoni, mentre il Movimento 5 Stelle lamenta la mancanza di misure concrete riguardo alla tassa sugli extraprofitti bancari.

All’interno della maggioranza, sono emerse divergenze, in particolare sul contributo straordinario delle banche. Forza Italia è preoccupata per i piccoli istituti bancari, mentre Giorgetti ha sollecitato una spending review, ricevendo però resistenze dai ministri. Meloni ha dovuto intervenire per rassicurare la popolazione sul sostegno a famiglie e imprese.

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