Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha perso 42 imprese guidate da giovani under 35 ogni giorno, per un totale di oltre 153mila attività scomparse. Questo ha fatto scendere il numero delle imprese giovanili da quasi 640mila nel 2014 a 486mila a dicembre 2024. L’analisi di Unioncamere-InfoCamere evidenzia una profonda trasformazione del panorama imprenditoriale, influenzato anche dall’inverno demografico. Il settore più colpito è quello dei servizi alle imprese, che ha visto una crescita del 3,5%. Nel contempo, l’agricoltura ha visto una stabilità nella presenza di giovani imprenditori (+0,06%).
La crisi è stata più accentuata nei settori tradizionali come costruzioni e commercio, perdendo rispettivamente quasi 40mila e oltre 66mila imprese. Anche il manifatturiero ha subito un calo significativo, con quasi 14mila attività scomparse. L’artigianato ha perso oltre 47mila imprese giovanili, mentre l’imprenditoria femminile under 35 ha registrato una contrazione di oltre 43mila unità. In termini percentuali, commercio e costruzioni, che nel 2014 rappresentavano quasi il 45% delle imprese under 35, sono scesi al 37%. Al contrario, i servizi alle imprese e l’ICT mostrano un incremento della loro incidenza.
Geograficamente, l’andamento è variabile: la Lombardia resta la regione con più imprese under 35, ma ha registrato una contrazione del 15,1%. Perdita significativa anche in Campania (-23,8%) e nelle regioni del Centro, con cali marcati nelle Marche, Umbria e Toscana. Nel Mezzogiorno, Molise, Abruzzo e Calabria mostrano flessioni considerevoli, ma Sicilia e Puglia mantengono una significativa presenza di imprenditoria giovanile.