Al Teatro del Canovaccio è andato in scena “Sogno di un’antica speranza. Omaggio a Giorgio Gaber”, un atto unico scritto e diretto da Gianmarco Arcadipane. Lo spettacolo rappresenta un equilibrio tra tributo e riflessione critica sulla vita e l’eredità artistica di Gaber, senza essere una semplice celebrazione nostalgica.
La vicenda umana e professionale di Gaber viene ripercorsa dagli esordi nella canzone rock, fino all’approdo al teatro-canzone, genere che combina canzoni, monologhi e racconti su temi sociali e politici. Gianmarco Arcadipane interpreta un giovane Giorgio Gaber, ripercorrendo la sua carriera dai primi concerti al locale milanese Santa Tecla, alle apparizioni televisive con grandi interpreti della canzone d’autore, fino alla collaborazione con Sandro Luporini e l’invenzione del genere del teatro-canzone.
In scena, Nicola Costa e Ornella Brunetto affiancano Arcadipane, contribuendo alla buona riuscita dello spettacolo con molteplici ruoli e performance vocali. Il pubblico ha apprezzato lo spettacolo, in particolare i momenti di leggerezza e ironia inseriti in una narrazione seria e riflessiva.
“Sogno di un’antica speranza” affronta la figura complessa di Giorgio Gaber con uno sguardo competente e contemporaneo, iniziando con la voce del giornalista Rai Vincenzo Mollica e proseguendo con la proiezione di video che contribuisce a creare un ponte tra sogno e realtà. Nicola Costa è particolarmente convincente nella parte finale, quando chiede al pubblico cosa sia rimasto di quanto appena visto e cosa resti di quella stagione storica caratterizzata da slanci e desiderio di rivoluzione politica e interiore.
Il video di Davide Sgroi, con le interviste raccolte per Sikelian, chiarisce la genesi dell’idea artistica e le intenzioni dello spettacolo, i cui spunti di riflessione accompagnano il pubblico per tutta la durata. I tre interpreti esprimono anche parole di commozione in memoria del fondatore e presidente del Teatro del Canovaccio, Saro Pizzuto, recentemente scomparso.

