Daniele Orsato, ex arbitro di calcio, ha raccontato la sua esperienza di aver ricevuto protezione sotto scorta a causa di minacce ricevute dopo un incontro. Ha rivelato di essersi sentito in pericolo per la sua famiglia, in particolare per i suoi figli e sua moglie. Orsato ha condiviso che, dopo una partita, si è trovato in una situazione in cui la sicurezza era diventata una priorità, aggiungendo che ci sono stati momenti in cui ha vissuto violenze e aggressioni verbali in relazione al suo lavoro.
Orsato ha anche lanciato un appello a tutti coloro che insultano i giovani calciatori, invitandoli a riflettere su come si sentirebbero se le persone offese fossero i loro figli. La sua testimonianza mette in luce non solo le difficoltà che gli arbitri affrontano, ma anche il crescente clima di ostilità nel mondo del calcio. La situazione che ha vissuto ha avuto un forte impatto su di lui, portandolo a una maggiore consapevolezza riguardo al ruolo della violenza e dell’aggressività nel sport.
Orsato ha sottolineato la necessità di un cambiamento e di un maggior rispetto nel trattamento degli arbitri e dei giovani atleti. La sua storia è un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere il calcio e i suoi protagonisti da atti di violenza e insulti gratuiti. La sua esperienza personale mostra un’assenza di rispetto che può avere conseguenze ben oltre il campo da gioco, influenzando la vita personale e familiare degli individui coinvolti.
