“Impossibile una pace sotto l’occupazione. Siamo fiduciosi per questa tregua, ma il futuro a Gaza è incerto. Desideriamo ricominciare a vivere in una terra che non esiste più. La pittrice palestinese Yasmine Aljarba parla dopo l’inaugurazione a Roma della mostra ‘Resti di Gaza’, volta a raccogliere fondi per la popolazione di Gaza. “Voglio tornare nel mio Paese e contribuire alla sua ricostruzione attraverso la mia arte e quella degli altri artisti palestinesi”, afferma. Aljarba è arrivata a Milano due anni fa per studiare arte, ma la guerra l’ha bloccata in Italia.
“La mia famiglia è ancora a Gaza e la situazione è disastrosa – prosegue l’artista – Non ci sono più scuole, università o ospedali. Vivo a Milano cercando di contribuire alla ricostruzione del mio Paese. Spero di poter tornare un giorno e dare il mio aiuto alla rinascita della mia terra”. Riguardo a una possibile tregua duratura con la realizzazione di ‘due popoli in due Stati’, Aljarba è scettica: “Non credo che Israele cederà volontariamente la nostra terra, ma possiamo ottenere risultati attraverso la nostra resistenza all’occupazione, che dura da 76 anni”. Sottolinea l’importanza della liberazione di prigionieri palestinesi in cambio di ostaggi israeliani, menzionando politici detenuti come Marwan Barghuthi, che potrebbe diventare presidente palestinese. Infine, sull’insediamento di Donald Trump, Aljarba è pessimista: “Le cose cambieranno, ma in peggio”.