Il ministro degli Esteri vaticano, Paul Richard Gallagher, ha affermato che la pace va oltre la governance e richiede una trasformazione morale degli individui. Ha sottolineato l’importanza di guarire le memorie, ricucire relazioni e ripristinare speranza, evidenziando che la Chiesa concepisce la pace non solo come assenza di guerra, ma come presenza di giuste relazioni.
Gallagher ha dichiarato che la guerra rappresenta un fallimento dell’umanità e ha specificato che la vera religione promuove la connessione tra gli individui e Dio, invitando al perdono piuttosto che alla vendetta. Ha riaffermato la necessità di comprendere le identità religiose nei conflitti contemporanei e di utilizzare un approccio di dialogo, piuttosto che di dominio.
Inoltre, è stata esposta la visione cattolica della pace, basata su quattro pilastri: la dignità umana, il bene comune, la solidarietà e lo sviluppo umano integrale. Il cardinale Pietro Parolin ha parlato della crisi di speranza legata ai conflitti e all’importanza della pace come precondizione per un futuro rinnovato.
Gallagher ha invece discusso le relazioni trentennali tra Santa Sede e Andorra, sottolineando l’importanza della cooperazione religiosa e diplomatica. A Ginevra, l’arcivescovo Ettore Balestrero ha trattato questioni riguardanti la protezione internazionale, rimarcando l’aumento degli sfollamenti forzati e il bisogno di un approccio umanitario integrale.
Ha inoltre partecipato a discussioni sulla libertà di espressione, focalizzandosi sull’importanza del dialogo democratico e sull’educazione al Diritto Internazionale Umanitario, considerato un’etica fondamentale per affrontare le crisi globali. Infine, la Santa Sede ha espresso preoccupazioni riguardo all’uso delle mine anti-persona, sottolineando l’importanza della dignità umana e del disarmo.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.acistampa.com
