Cucci sottolinea che Pasolini giocava a calcio e lo faceva bene, considerandolo una forma popolare di espressione. Per Pasolini, il calcio rappresentava una festa umana, una forma di aggregazione e di espressione di gioia, dove persone di diverse estrazioni sociali si incontravano per giocare, correre e divertirsi insieme. Il calcio, come lo vedeva Pasolini, era una forma di espressione libera e spontanea, lontana dalle logiche competitive e commerciali attuali. In uno dei passaggi del suo libro “Ragazzi di vita”, Pasolini descrive un gruppo di ragazzi che formano un cerchio e iniziano a palleggiare, colpendo la palla con il collo del piede, facendola scorrere rasoterra con dei bei colpetti secchi. Questa descrizione rivela la sua passione per il calcio come forma di espressione umana autentica e spontanea.

