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martedì, Ottobre 8, 2024
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Patente a Punti per i Cantieri: Scopri il Funzionamento

Oggi è attesa la diffusione, da parte dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), della circolare esplicativa sulla patente a crediti per le imprese del settore edile, dopo la pubblicazione del decreto attuativo del ministero del Lavoro. La patente entrerà in vigore l’1 ottobre.

La circolare dell’Inl non è solo un passaggio formale, poiché permetterà alle circa 832.500 aziende coinvolte, secondo la Cgia di Mestre, di collegarsi al portale dedicato e presentare la domanda di rilascio. La patente a crediti è uno strumento destinato a prevenire e contrastare il lavoro irregolare, oltre a garantire maggiore sicurezza nei cantieri. Sarà obbligatoria per tutte le imprese e lavoratori autonomi che operano in cantieri temporanei, sia italiani che esteri, con alcune eccezioni per fornitori di materiali e prestazioni intellettuali.

Per ottenere la patente digitale, le imprese devono richiederla tramite il portale dell’Ispettorato, dimostrando di soddisfare determinati requisiti, inclusi l’iscrizione alla Camera di Commercio, la regolarità contributiva (Durc), la conformità fiscale e la designazione del responsabile della sicurezza. Fino al rilascio della certificazione, le aziende possono comunque continuare a operare.

La patente a crediti prevede un punteggio che varia da un minimo di 30 a un massimo di 100 punti, consentendo di lavorare già con 15 punti. Le imprese possono accumulare punti aggiuntivi rispettando specifici criteri, mentre incorrono in decurtazioni per violazioni delle norme di sicurezza. In caso di gravi incidenti o decessi, è prevista la sospensione della patente per un massimo di 12 mesi. La possibilità di incrementare i punteggi è legata agli investimenti in salute e sicurezza, formazione e certificazioni volontarie.

Le informazioni riguardanti la patente rimarranno registrate per tutta la sua validità e per un massimo di 5 anni in caso di sospensioni o decurtazioni. Delle 832.500 attività interessate, oltre 320.000 (quasi il 40%) sono artigiani, molti dei quali stranieri e senza dipendenti, che dovranno quindi seguire gli adempimenti legali con l’aiuto di un tecnico consulente.

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