L’allenatore del Lione, Paulo Fonseca, è stato sospeso per nove mesi a seguito di un comportamento considerato intimidatorio nei confronti dell’arbitro Benoît Millot durante la partita Lione-Brest. L’incidente si è verificato mentre l’arbitro stava rivedendo il Var per un possibile rigore per gli ospiti. Nonostante le sue scuse, la commissione di disciplina della Ligue 1 ha emesso una sanzione più severa rispetto ai sette mesi inizialmente previsti, considerando l’effettivo periodo di competizione. Fonseca, in vantaggio 2-1, aveva protestato energicamente, ricevendo un’espulsione, e successivamente si era avvicinato all’arbitro, toccandolo sul viso in modo minaccioso. È stato trattenuto dal suo staff e dai giocatori per evitare un ulteriore conflitto.
In aggiunta alle scuse, sono emerse giustificazioni parziali, legate allo stress personale di Fonseca, il quale ha una moglie ucraina. La sua stagione, dopo un’esperienza al Lille, non è stata facile, essendo stato esonerato dal Milan a dicembre. La commissione ha definito l’atteggiamento di Fonseca come grave, e il Lione prevede di applicare sanzioni interne.
La situazione arbitrale in Francia è caratterizzata da un clima di tensione e intimidazione, alimentato anche da accuse di corruzione del Marsiglia, che hanno portato alla squalifica del presidente Pablo Longoria. Attualmente, Fonseca non può entrare nello spogliatoio fino al 15 settembre, e la Federazione dovrà decidere se estendere la sua sanzione ai tornei UEFA. Fonseca ha affermato di assumersi la piena responsabilità, esprimendo rammarico per il suo comportamento.
