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venerdì – 11 Luglio 2025

Pci e Msi: Fabbrini rievoca la polemica antisistema

Sergio Fabbrini, sulle pagine del “Sole 24 Ore”, propone una tesi controversa, definendo il Partito Comunista Italiano (PCI) un “partito antisistema”, paragonandolo al Movimento Sociale Italiano (MSI). Questa visione, estranea agli studi più recenti, si basa su una concezione secondo cui il PCI, pur avendo partecipato attivamente alla costruzione della Costituzione, sarebbe stato eccentrico rispetto al sistema occidentale.

Fabbrini critica l’eredità del PCI, sostenendo che esso non riconoscesse il legame tra economia di mercato e libertà politiche, interpretando queste ultime come libertà borghesi. Al contrario, studiosi come Sidney Tarrow e Robert D. Putnam avevano già messo in discussione la validità della distinzione tra “partiti del sistema” e “partiti antisistema”, suggerendo che il PCI avesse un’identità originale, al di là delle soffocanti categorie ideologiche.

Nonostante il contributo del PCI alla Repubblica, Fabbrini avanza l’idea che la sua cultura politica implicherebbe una critica invalida al capitalismo. Secondo lui, mentre il PCI operava, l’Occidente formava leader politici pronti a sostenere i valori occidentali. Tuttavia, egli stesso sembra contraddire la sua analisi, attribuendo al PCI una componente storica significativa non riconducibile esclusivamente a un’opposizione al sistema.

Infine, il suo approccio richiama concezioni di “meta-valori” che trascendono la concretezza del contesto storico, una posizione che, per alcuni, risulta debole e preconcetta, suggerendo una lettura semplicistica della complessità del PCI e dei suoi contributi alla democrazia italiana.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.unita.it

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