Benvenuti ai coreografi che arricchiscono le grandi compagnie di balletto con storie affascinanti. Edward Clug, nato in Romania nel 1973 e alla guida del Balletto sloveno di Maribor dal 2003, è uno di questi talenti, noto per il suo “Radio&Juliet” del 2005, ispirato ai Radiohead. Attualmente, Clug presenta “Peer Gynt” di Ibsen alla Scala di Milano, in programma fino al 18 aprile. Questa versione, creata nel 2015 per la compagnia di Maribor, è già stata proposta in diverse città europee, diventando un balletto di riferimento nel nord-est. La produzione a Milano si distingue come “moderna” e si sviluppa in un viaggio che va dalla Norvegia dei Troll al Marocco dei Beduini, esplorando temi come amore, morte, ricchezza, povertà, natura e cultura, nonché follia e malattia. La colonna sonora è eseguita con maestria da Victorien Vanoosten e dal pianista Leonardo Pierdomenico. L’intera compagnia dà il massimo nel rendere questo intreccio narrativo, con una scenografia cupa e costumi contemporanei. Clug, coreografo audace e innovativo, riesce a catturare l’essenza della complessità del giovane Peer, interpretato con abilità da Navrin Turnbull, un australiano che ha avuto una carriera in Austria e Germania. Turnbull brilla come Peer, evidenziando il suo carattere avventuroso e disobbediente, le sue ambizioni e le sfide relazionali, affrontando le infedeltà e le tensioni della vita, con una performance che si preannuncia memorabile.