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venerdì, 13 Dicembre, 2024
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Pene più severe per chi commette atti di violenza sugli animali

Una proposta di legge approvata dalla Camera italiana introduce pene più severe per l’uccisione non necessaria di animali, prevedendo pene da 6 mesi a 3 anni di reclusione, estendibili a 4 anni in caso di sevizie. Questo cambiamento rappresenta una novità significativa, poiché pene inferiori a tre anni raramente portano a detenzione effettiva. La legge, sostenuta da Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, ha ottenuto 101 voti a favore, 95 astensioni e solo 2 contrari. La normativa non solo inasprisce le pene, ma modifica anche il titolo del Codice penale riguardante questi reati, passando da “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali” a “Dei delitti contro gli animali”, enfatizzando il riconoscimento degli animali come soggetti di diritto.

Le pene per vari reati contro gli animali sono state aumentate con l’obiettivo di incrementare la deterrenza. Per i maltrattamenti senza uccisione, la reclusione è fissata tra 6 mesi e 2 anni, con multe da 5.000 a 30.000 euro. Per l’uccisione degli animali, la multa raddoppia, passando da 10.000 a 60.000 euro. Anche gli organizzatori di spettacoli crudeli rischiano sanzioni fino a 30.000 euro, mentre i combattimenti clandestini tra animali possono portare a 4 anni di reclusione. Ulteriori misure includono sanzioni severe per chi traffica cuccioli, con pene fino a 18 mesi di reclusione.

La legge stabilisce anche il divieto di tenere animali alla catena, con multe che variano da 500 a 5.000 euro, e prevede aggravanti per reati commessi in presenza di minori o documentati online. L’abbandono e la detenzione in condizioni incompatibili comportano sanzioni fino a 10.000 euro. Brambilla afferma che questa è la riforma tanto attesa, evidenziando la crescente indignazione sociale nei confronti del maltrattamento degli animali. La legge segna un passo significativo verso una maggiore protezione degli animali, rappresentando un cambio culturale importante nella percezione dei diritti e del benessere animale nel paese.

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